DEGUSTAZIONE DEL VINO - ESAME VISIVO

DEGUSTAZIONE DEL VINO – L’ESAME VISIVO
La prima fase della degustazione è l’esame visivo solitamente rapido e sintetico potrebbe sembrare poco significativo, in realtà le osservazioni di questo aspetto e le conseguenti ipotesi sui caratteri del vino sono confermate nella maggior parte dei casi durante le successive tappe della degustazione.
Questa fase si inizia con la mescita nel bicchiere del vino che consente di ricevere le prime informazioni sul colore e la consistenza dello stesso
Si passa poi all’osservazione e valutazione della limpidezza ovvero l’assenza di particelle in sospensione: i primi due termini della scheda di degustazione vista nel blog precedente sono generalmente negativi sulla valutazione del vino che stiamo degustando mentre i termini limpido, usato sia per i bianchi che per i rossi, e cristallino, riservato alla maggior parte dei vini bianchi e rosati in commercio, sono sinonimo di un vino senza difetti. L’ultimo termine brillante indice di una bellissima lucentezza e che riflette con vivacità i raggi luminosi che lo investono è una situazione favorita dalla presenza delle bollicine per cui questo termine è indicato prevalentemente per i vini spumanti.
Con l’osservazione e valutazione del colore è importante che il bicchiere che stiamo esaminando sia rivolto verso uno sfondo bianco per poter osservare con attenzione il colore del vino e le sue sfumature (riflessi). Non dobbiamo fare altro che imparare tutti i termini della scheda tenendo in considerazione che essi ci riferiranno anche lo stato evolutivo del vino, molto giovane per i primi termini della scala cromatica più evoluti per quelli successivi. E’ importante tenere in considerazione che l’ultimo termine dei bianchi (giallo ambrato) e dei vini rossi (rosso aranciato) potrebbero rivelare la presenza di alterazioni negative del vino sempre possibili in un lungo invecchiamento (il vino fotografato in questa scheda presenta un colore giallo dorato).
Nell’osservazione e valutazione della consistenza il bicchiere viene fatto ruotare lentamente in modo che sulla parete si formi un velo di liquido. Riportato il bicchiere all’altezza degli occhi potremmo osservare la formazione di piccole gocce distanziate da spazi chiamati archetti. Attraverso questi ultimi possiamo valutare anche il grado alcolico del vino: tanto più fitti e stretti sono gli archetti tanto più alto è il grado alcolico dello stesso. I termini più comuni sono sempre quelli centrali e nella fattispecie poco consistente e abbastanza consistente. Questo aspetto della degustazione ci riferisce anche sulla struttura dei vini nonché sulla quantità di zuccheri presenti aspetto che troverà conferma come abbiamo detto in precedenza nell’esame gusto-olfattivo. Anche qui l’ultimo termine, viscoso, potrebbe essere sinonimo di un temine negativo del vino se non ci troviamo a degustare alcuni vini da dessert, passiti o liquorosi dolci ai quali è riservato prevalentemente appunto il termine viscoso.
L’ultimo aspetto dell’esame visivo è la valutazione del perlage che viene fatta quando il vino in degustazione è uno spumante del quale non si valuta invece la consistenza. L’effervescenza che viene valutata positivamente durante l’esame visivo è legata alla presenza di anidride carbonica naturale formata dai lieviti durante la fermentazione alcolica nella produzione degli spumanti. I parametri considerati nella valutazione del perlage sono la grana o dimensione delle bollicine nonché il numero delle stesse e la persistenza del perlage. Questo è l’unico aspetto della valutazione del vino in cui i termini positivi e di qualità dello stesso sono gli ultimi due della scheda mentre il primo viene riservato sempre ad un spumante di poco valore.
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